Disturbi agli occhi e Omeopatia

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Aprile, stagione in cui cominciano a riaffiorare le allergie primaverili, specialmente quelle legate ai pollini e alle graminacee. Raffreddore da fieno? Occhi che bruciano? Tra i rimedi omeopatici, ve n’è uno utile proprio alla salute degli occhi: l’Euphrasia officinalis. Vediamo insieme di cosa si tratta.

 

Nota anche come “erba dei miopi” e “spaccaocchiali”, l’Eufrasia era usata come erba medica dagli erboristi già nel XIV secolo e tutt’oggi viene impiegata, come suggerisce il nome, per curare non solo i disturbi agli occhi, ma anche quelli catarrali. Il rimedio omeopatico viene ricavato dall’estratto (corteccia essiccata) della pianta mescolato ad alcol. Si tratta di una pianta selvatica emiparassita che si trova spesso nei prati alpini e nelle aree mediterranee, ed è molto diffusa in Europa.

 

Le sue indicazioni sono appunto prevalentemente i disturbi agli occhi: congiuntivite con bruciore e prurito, come se negli occhi ci fosse della sabbia. Lacrimazione bruciante, abbondante, in particolare in presenza di tosse o vento, secrezione nasale fluida con espettorazione, starnuti, testa pesante, cefalea con sensazione che la testa scoppi. I bordi degli occhi si presentano irritati, infiammati, gonfi, pruriginosi. La tintura madre può essere diluita per la preparazione di bagni oftalmici che alleviano il dolore.

 

I sintomi migliorano bagnando gli occhi e all’aria aperta, o anche verso sera, al buio; peggiorano invece alla luce del sole (fotofobia), con il vento, il calore, il fumo e con il contatto. Il rimedio viene utilizzato soprattutto in situazioni a breve termine.