L'ape come rimedio omeopatico

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Fin dall’antichità l’ape è stata utilizzata per ricavare numerosi rimedi, impiegati soprattutto per curare ulcere, ustioni e infiammazioni cutanee. Nella preparazione del rimedio omeopatico viene utilizzato l’intero insetto (cioè l’intero corpo) triturato, compreso il veleno. Il veleno dell’ape e la tintura ricavata dall’intero insetto furono sperimentati per la prima volta dalla Homeopathic Medical Society di New York.

 

In particolare il pungiglione può essere utilizzato per punture o morsi di insetti, per infiammazioni e per qualsiasi reazione allergica che causa gonfiore, calore, arrossamento, orticaria, Herpes zoster (Fuoco di S.Antonio). I dolori delle punture di insetto sono pungenti e brucianti come fuoco o aghi arroventati e si associano a esantemi con cute arrossata ed edematosa; i sintomi iniziano in maniera brusca e violenta e migliorano con il freddo.

 

Questo rimedio tratta dunque le infiammazioni cutanee acute, che evolvono con estrema rapidità, con edema e versamento. Viene utilizzato per l’Orticaria e l’Eresipela, nella Scarlattina e in alcuni foruncoli;  per  gli orzaioli agli occhi,  per l’edema della glottide che genera soffocamento, per le angine molto rosse, per le pleuriti polmonari e le sinoviti articolari.

 

La reazione allergica può quindi interessare anche gli occhi, che si presentano arrossati e gonfi,  le tonsille, che s’infiammano e ingrossano, le articolazioni con dolori brucianti e pungenti che peggiorano con il calore, e il viso, che può divenire arrossato.